Rodi: Possedimenti del Dodecanneso

 

L'occupazione italiana del Dodecaneso è stata una fase importante nella storia di questa regione. Durante la Prima Guerra Mondiale, l'Italia aveva aderito all'Intesa, un'alleanza composta principalmente da Francia, Regno Unito e Russia. In cambio del suo supporto, l'Italia aveva ottenuto promesse territoriali, tra cui la cessione di alcuni possedimenti ottomani nel Mar Egeo, tra cui il Dodecaneso.
Dopo la sconfitta dell'Impero Ottomano nella guerra e la dissoluzione dell'alleanza, l'Italia iniziò a occupare le isole del Dodecaneso nel 1912-1913. Tuttavia, la piena annessione e il controllo effettivo si verificarono durante e dopo la fine della Prima Guerra Mondiale con il Trattato di Sèvres nel 1920. Questo trattato assegnò ufficialmente il controllo dell'arcipelago all'Italia.
Durante il periodo dell'occupazione italiana, che durò fino al 1947, furono apportate varie trasformazioni culturali, sociali e infrastrutturali alle isole. Gli Italiani promossero il loro stile di vita, l'architettura e la lingua, lasciando un'impronta evidente sulla regione. Furono costruite strade, edifici pubblici e altre infrastrutture, anche se ciò non fu privo di controversie e resistenza da parte della popolazione locale.
La Seconda Guerra Mondiale ebbe un impatto significativo sull'occupazione italiana del Dodecaneso. Nel 1943, le forze alleate lanciarono un'operazione per liberare l'arcipelago dagli Italiani e dai Tedeschi, che avevano preso il controllo dopo l'armistizio italiano con gli Alleati. Nonostante la resistenza delle forze italiane, alla fine gli Alleati riuscirono a riprendere il controllo delle isole. 

Sebbene sottoposta al controllo militare tedesco, l'isola di Rodi e le isole dell'Egeo dipendevano civilmente dall'amministrazione della Repubblica Sociale Italiana, che era rappresentata da un proprio Governatore delle Isole Italiane dell'Egeo.
L'isola di Rodi, quindi, era amministrativamente territorio dell'Italia repubblicana, che stampò una propria cartamoneta d'emergenza ed emise delle serie di francobolli da utilizzarsi localmente.
E' interessante sottolineare che la cartamoneta dell'isola di Rodi è l'unica emissiona realmente autonoma, come disegno, della Repubblica Sociale Italiana.
Questa cartamoneta, nei tagli di 50 Lire (Decreto Governativo del 21 aprile 1944 n.38) e 100 Lire (Decreto Governativo del 15 e del 21 aprile 1944 n.36-38), venne stampata su carta da bollo, l'unica disponibile sull'isola, per sopperire alla carenza di circolante ed è nota essere sopravvissuta alle vicende belliche in un numero limitatissimo di esemplari nei due tagli. Il motivo della rarità di questi biglietti è che, con l'occupazione inglese di Rodi, questa cartamoneta venne completamente ritirata e cambiata con la moneta di occupazione alleata.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il destino del Dodecaneso fu oggetto di discussioni internazionali. Nel 1947, il Trattato di Parigi assegnò ufficialmente il Dodecaneso alla Grecia, segnando la fine dell'occupazione italiana e il ritorno delle isole sotto il controllo greco.

50 LIRE

Rodi - Governo delle Isole Italiane dell'Egeo
Formato: 118x76 mm
Filigrana: Assente

 
 
 

           Data decreto emissione Firme                     Tiratura     Rarità

  • 21.04.1944                  Faralli-Lambertini    80.000     R4
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